venerdì 11 settembre 2009
Durabilità, bellezza ed elevate performance tecniche riassunte in un unico materiale che può vantare anche il minor impatto ambientale: il legno.
Partendo da questi presupposti si è sviluppata la produzione di finestre della Rigo Serramenti srl, azienda nata agli inizi degli anni ’90 che nel tempo ha sempre puntato a distinguersi dalle altre proposte presenti sul mercato. Dal 1993 infatti Rigo Serramenti propone la linea “Polaris” un serramento completo di guarnizione magnetica, il primo passo inerente a quella voglia di regalare alla clientela qualcosa di alternativo che quest’anno è sfociata nel progetto ACCOYA, nella verniciatura con idrorepellenza consolidando inoltre il brevetto “Cardea”, soluzione depositata e ideata nel 2003, quando Rigo Serramenti ha trasferito la propria produzione da Tessera a Marcon. “Quello di proporre una finestra in legno capace di durare nel tempo e di differenziarsi dalle altre è sempre stato il nostro pallino – spiega Riccardo Rigo, titolare dell’azienda insieme a fratelli Claudio e Gerardo – il primo passo in questo senso è stato quello di proporre quasi vent’anni fa una finestra con guarnizione magnetica, mentre in quegli anni tutti puntavano ad abbassare il costo a metro quadro noi volevamo fare centro sul privato con qualcosa di oggettivamente più efficace. E’ stato però nel 2003 che siamo finalmente riusciti a proporre una vera e propria finestra “griffata” Rigo, sviluppando grazie alla nuova tecnologia produttiva creata da un pantografo a controllo numerico il brevetto Cardea. Con questo sistema costruttivo la finestra acquisisce una sua esclusiva linea che, oltre che essere facilmente riconosciuta, permette al serramento di raggiungere una migliore stabilità oltre che di essere verniciato in maniera ancora più efficace”. La verniciatura è un’altra delle grandi novità di quest’anno. “Paradossalmente la crisi economica che ha colpito un po’ tutto il settore ci ha permesso di avere più tempo per pensare ed è da lì che sono scaturite tante nuove idee che oggi proponiamo. Fermo restando che abbiamo sempre costruito un serramento in legno che non necessitasse di manutenzione e quindi verniciato davvero in modo curato, la grande novità è stata quella di introdurre nel ciclo di verniciatura un sistema di trattamento che, usando una nanotecnologia porta il legno ad un risultato di idrorepellenza facilmente riconoscibile. Se si spruzza dell’acqua sul materiale anche apparentemente grezzo, questa rimbalza come se fosse versata contro un vetro, un ulteriore segnale di come la tecnologia riguardante la verniciatura del legno negli ultimi anni abbia fatto grandi passi avanti permettendo ad un cliente non doversi più rifugiare sui materiali alternativi come alluminio o pvc per paura di una futura manutenzione che ormai non serve più”. E se qualcuno avesse ancora dei dubbi può sempre affidarsi ad Accoya. “Creare serramenti a basso impatto ambientale e durevoli è l’unica strada per il futuro. Per questo ad inizio 2009 abbiamo sposato il progetto Accoya, un legno modificato a livello molecolare che, tramite un particolare trattamento ad alte temperature con la molecola dell’aceto, trasforma un normale pino radiata in Accoya, un legno la cui principale caratteristica è quello di essere garantito per 25 anni in immersione nel terreno e per 50 in superficie, praticamente un materiale per cui la verniciatura ha un solo fine estetico e non più protettivo come avviene invece per i legni tradizionali. Per questo il nostro slogan è sempre più “in legno si può”, il difficile adesso è convincere la lunga schiera di detrattori di questo meraviglioso prodotto naturale che ormai il legno può davvero quello che i profili alternativi non possono. Qualcuno magari ancora non ci crederà ma speriamo almeno che le nostre proposte gli facciano venire più di qualche dubbio”
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